Le procedure per l’inserimento e l’aggiornamento delle graduatorie terza fascia ATA stanno generando confusione e incertezze in tutta Italia. In assenza di chiare indicazioni ministeriali, le scuole stanno adottando modalità diverse per gestire le domande degli aspiranti privi di una Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale (CIAD) valida, il che potrebbe avere gravi conseguenze per la trasparenza e l’equità del processo.
Diverse Interpretazioni delle Norme
Le scuole italiane, in mancanza di direttive uniformi a livello nazionale, stanno adottando approcci differenti. Alcune istituzioni escludono immediatamente i candidati che non hanno presentato una CIAD riconosciuta, mentre altre scelgono di inserirli con riserva, in attesa di ulteriori chiarimenti da parte del Ministero dell’Istruzione. Questa disparità di trattamento sta creando una situazione di disuguaglianza tra i candidati, che potrebbero vedersi esclusi o inseriti in graduatoria in base a criteri non uniformi.
La Situazione nella Regione Marche
Un caso emblematico è quello della Regione Marche, dove l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) ha fornito indicazioni specifiche per gestire le domande con CIAD non riconosciuta. L’USR Marche ha chiarito che i candidati privi di una CIAD valida possono essere inclusi in graduatoria con riserva, ma dovranno conseguire la certificazione corretta entro il 30 aprile 2025. Questo permette loro di ricevere convocazioni e svolgere supplenze nel frattempo, purché si trovino in una posizione utile in graduatoria.
Gli istituti scolastici nelle Marche devono comunicare formalmente agli aspiranti il mancato riconoscimento del titolo dichiarato, spiegando le motivazioni. Inoltre, devono precisare che l’inclusione in graduatoria avviene con riserva e che questa potrà essere sciolta solo con l’ottenimento di una CIAD emessa da un ente certificato ACCREDIA entro la scadenza fissata.
La Verifica della Validità della CIAD
Per evitare ulteriori complicazioni, è essenziale che gli aspiranti verifichino la validità della propria CIAD attraverso il portale Accredia. La certificazione, per essere considerata valida, deve rispettare specifici requisiti, tra cui il riferimento al Framework europeo DigComp 2.2 e l’inclusione del marchio ACCREDIA con il numero di registrazione dell’accreditamento.
Nota Bene: Gli aspiranti dovrebbero anche assicurarsi che la CIAD non sia stata inserita erroneamente nella sezione “Certificazioni informatiche e digitali” del modulo di domanda, dove non viene attribuito alcun punteggio. Alla CIAD non viene infatti attribuito alcun punteggio perché titolo di accesso. Possono essere valutate con 0,25 punti altre certificazioni all’infuori di quella titolo di accesso
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Conclusioni
La mancanza di linee guida nazionali sta creando un panorama frammentato, con il rischio di disparità di trattamento tra i candidati. La situazione nelle Marche offre un esempio di come si potrebbe gestire il problema in modo uniforme, ma rimane urgente un intervento del Ministero per evitare un’escalation del caos e garantire una gestione equa delle graduatorie a livello nazionale.
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